Born to Perform

Al mondo esistono due tipi di ingegneri. Chi da bambino smontava i giocattoli per moddarli… e chi mente.

Questo è lo spirito con cui è nata beSharp. E ancora oggi, tutti i santi giorni, guardiamo il mondo questionando su ogni cosa che ci passa per le mani – specie se è qualcosa che abbiamo fatto noi! – chiedendoci: “come posso migliorare questo coso?”

Certo, in beSharp non siamo perfetti. Siamo solo fastidiosamente perfezionisti. Continuamente in sfida con noi stessi e ossessionati dalla ricerca della miglior soluzione possibile per far funzionare le cose. Tutte le cose.

Chi ci conosce già lo sa: per noi anche il divertimento è una cosa estremamente seria. E quindi eccoci qui anche stasera, ben oltre l’orario di lavoro, attorno a un tavolo come chirurghi: cavi, basette, pin, led, saldatori… e poi tutti intorno ad un pc ad aspettare l’ultimo deploy. Avete presente i pensionati con i cantieri?

Sarete curiosi di sapere a cosa stiamo lavorando, vero? Ve lo diciamo tra poco, ma prima dobbiamo fare un passo indietro.

Tecnologia al servizio delle performance

La passione per i motori in beSharp è sempre stata una costante. Del resto, in quale altro sport si idolatrano gli ingegneri? In nessun altro campo la tecnologia gioca un ruolo così fondamentale nel raggiungimento della performance vincente.

Non potendoci ancora permettere una vera auto da corsa, qualche tempo fa, in un crescendo di smanettamento sempre più estremo, ci siamo costruiti in sede un simulatore di guida ultra-realistico. Volante direct-drive da 32 Nm di coppia, pedali con smorzatori idraulici progettati per resistere a oltre 140 kg di pressione, sedile racing con cinture a 6 punti e, soprattutto, una piattaforma di movimento a 4DOF per riprodurre la dinamica del veicolo e le asperità del tracciato. L’obiettivo era chiaro: realismo totale. 

Ovviamente, com’era facile aspettarsi, da quando l’abbiamo messo in moto per la prima volta ogni momento libero è diventato buono per lanciare la sfida al tempo migliore della giornata, quello che sarebbe puntualmente diventato “Il tempo migliore della giornata… finora!” (Cit.).

Per metterci alla prova abbiamo scelto di correre a Imola, uno dei circuiti più tecnici in assoluto. Un misto di curve lente e veloci, pendenze irregolari e innumerevoli altre incognite da considerare per tendere al giro perfetto.

Ma, nonostante le ore passate a correre, dopo i primi rapidi progressi i tempi cronometrati hanno iniziato ad appiattirsi tra loro, e non bastavano più i consigli trovati sui forum o i video su Youtube per migliorarsi… come fare allora per battere la concorrenza?

Come diceva Galileo Galilei: “Misura ciò che è misurabile, e rendi misurabile ciò che non lo è”. Perché allora non realizzare un sistema per intercettare, analizzare e visualizzare in real time più informazioni possibili sulla prestazione, così da poterci migliorare in ogni giro? 

Lanciata la sfida ai ragazzi del team, dopo qualche giornata di smanettamento siamo finalmente riusciti a realizzare un vero e proprio sistema di telemetria: spremendo al massimo le nostre competenze tecniche in campo data analytics e superando i limiti di ogni singola tecnologia che avevamo precedentemente utilizzato nei progetti realizzati per i nostri clienti, ci siamo messi a guardare i dati in modo sempre più ossessivo, per puntare a fare il miglior giro umanamente possibile.

Tutto molto bello, ma essere i più veloci dell’ufficio dopo un po’ non ci bastava più. Per nostra natura amiamo confrontarci con chi gioca al nostro livello, ma come fare a trovare sfidanti all’altezza? Da qui l’idea: portare il nostro piccolo progetto di R&D all’evento Cloud italiano più importante dell’anno: l’AWS Summit di Milano. 

Il Simulatore all’AWS Summit

Soli due mesi più tardi, ci trovavamo all’evento letteralmente presi d’assalto. Non avevamo ancora finito di setuppare il tutto, che già stavamo accogliendo curiosi ed entusiasti, smaniosi di sfidarsi all’ultimo decimo di secondo.

In due giorni, più di 400 persone hanno girato ad Imola sul nostro simulatore, ma la nostra più grande soddisfazione è stata nel vedere il cambio di prospettiva pressoché immediato di chiunque si sedesse alla guida. Già dalle primissime curve, ogni pilota imparava ad affidarsi al dato migliorando notevolmente giro dopo giro.

Una piccola proof-of-concept valsa più di mille noiosissimi spiegoni: qualsiasi sia l’azienda, i progetti data-driven sono in grado di restituire grande valore.

Un successo decisamente oltre le più rosee aspettative

La nostra partecipazione al Summit ci ha regalato però anche un’altra bellissima sorpresa: l’incontro quasi-casuale con con Mattia Vita, pilota professionista tra i principali interpreti della disciplina del karting in Italia, e Massimiliano Bosi, ingegnere di pista, istruttore di guida sportiva e uno tra i più apprezzati navigatori di rally.

Mattia e Massi sono rimasti entusiasti del nostro progetto e, presi bene per la nostra comune passione per il motorsport, ci hanno ricontattato dopo l’evento per lanciarci una nuova sfida: ”Sareste capaci di portare questa vostra telemetria nel mondo del karting?”

beSharp Performance Technology

Il segreto di beSharp è fare delle nostre passioni il motore del nostro lavoro.

È proprio smanettando con tecnologie nuove e sperimentando lontani dalla nostra comfort zone, ogni volta che ne abbiamo avuto l’opportunità, che siamo arrivati a soluzioni a cui nessuno aveva ancora pensato. 

Questo approccio ci ha fatto incontrare nel tempo persone che condividono il nostro modo di vedere le cose, e ci ha fatto mettere le mani sui progetti che ci hanno divertito di più.

Non sarebbe meraviglioso lavorare sempre in questo modo?

Nel 2007, quando il Cloud era una tecnologia per una nicchia di smanettoni visionari, ogni nuovo progetto era pura R&D. Il campo perfetto per chi, come noi, non si accontenta di arrivare a una soluzione qualsiasi.

Anche oggi che il Cloud “is the new normal”, manteniamo questo spirito e assecondiamo il nostro costante bisogno di spingerci sempre un po più in là, trovando sempre il giusto stimolo per sperimentare oltre ogni limite. La nostra ambizione nello spingere al massimo le competenze e le tecnologie che già padroneggiamo, per poterle calare nei contesti più estremi ora ha un nome: beSharp Performance Technology.

beSharp Performance Technology (o bPT, per gli amici), prima ancora che il nostro brand di ricerca e sviluppo, è il modo in cui facciamo funzionare le cose.

È quello spirito che, a partire dal sistema di telemetria grazie al quale ci sfidavamo in pausa pranzo al simulatore, ci ha portato a sviluppare il progetto nel karting che aiuterà Mattia nell’assalto al titolo mondiale.

Questa prima soluzione ufficialmente targata “Performance Technology” darà in tempo reale ai piloti e al loro team informazioni utilissime per migliorare le proprie prestazioni, con l’obiettivo di portare nel mondo del karting strumenti e tecnologie ad oggi non disponibili.

Curiosi di sapere come andrà a finire? Beh, al momento non lo sappiamo nemmeno noi. Mentre chiudiamo questo articolo siamo in pieno sviluppo della PoC della soluzione. Una cosa che nel karting non si era mai vista prima.

Ovviamente stiamo documentato tutto. Seguiteci sul nostro blog proud2becloud per scoprire cosa saremo riusciti a mettere in pista!

GRANDPRIX

Lorem ipsum dolor sit amet, qui aperiam vituperatoribus at. Aliquip percipit ei vix, ceteros mentitum reprehendunt eu est.

QUICK INFO